Primavera 1991, una Fiorentina molto poco competitiva sta chiudendo il suo campionato anonimo contro gli amici Granata, in uno 0-0 (credo) senza emozioni….
…per tutti forse, ma non per me!
Si trattava infatti della mia prima volta al Franchi a vedere la Fiorentina; in tribuna con mio padre, che sedeva esattamente nello stesso posto dove, 45 anni prima, sempre contro il Torino (ma era il Grande Torino), anche lui vide la sua prima partita allo stadio.
Da quel caldo pomeririggio di Maggio, una passione tramandata di padre in figlio, è rimasta la costante degli ultimi 24 anni (e dei tre precedenti): dalla zona di Erikson (e lo spareggio di Perugia) all’incredibile retrocessione del ’93; dai gol di Gabriel Omar Batistuta (e le Coppe Italia vinte) ai numeri 10 di Baggio e Rui Costa; dalla semifinale persa con il Barça a quella persa con i Rangers; dalla Florentia Viola al nuovo spareggio di Perugia; da Wembley ad Anfield (ed ora al White Hart Lane); da Pontello ai Della Valle (passando per Vittorione in balaustra). Dal giovane Malusci al giovane Babacar; da Aguirre a El Hamdaoui; da Sebastiao Lazaroni a Vincenzino Montella (passando da Ranieri e Prandelli).
In casa e in trasferta, alla radio e in TV, “from father to son”, da Fiorentina – Torino a Fiorentina – Torino. Forza viola, ancora, sempre.