Month: May 2014

Milano

Una città famosa per la sua frenesia lavorativa e il glamour degli ambienti…te la ritovi in un weekend di Maggio, con il sole che ti scalda in un abbraccio primaverile. Trascorri giornate al parco, tra gli eventi musicali di o di Image

oppure prendi la tua bici e pedali lungo il Naviglio oltre San Cristoforo Image

incontri runner con gli inevitabili auricolari dell’iPhone ed altri accessori Decathlon…osservi ragazze dietro gli occhiali da sole, con gli shorts, i leggins o le lunghe gonne trasparenti e le All stars ai piedi. Vedi hipsters fare il loro brunch, con pantaloni col risvolto altissimo ed occhiali dalla spessa montatura nera…incroci gli sguardi dei genitori dietro ai passeggini spinti a fatica. Vedi ragazze straniere con la Canon a tracolla o tifosi israeliani del Maccabi Tel Aviv, a Milano per le Final Four.

Vedi tutto questo e ti piace, si Milano piace…a chi la vive!

C’avete rotto il giocattolo

Splendido epilogo di un bellissimo weekend calcistico, il derby di Milano offre i soliti 90′ di grande intensità agonistica e pregevoli giocate tecnici dei tanti campioni in campo…

…scusate, mi sa che era una registrazione di 15 anni fa quella che ho visto io! Quando sono passato su Sky (rete televisiva che di fatto è proprietaria della Serie A e pertanto, vendendoci il prodotto a caro prezzo, solitamente lo esalta pur nella sua evidente mediocrità), ho sentito Fabio Caressa dire a Bebbe Bergomi (proprio loro, la coppia dell’enfatico “andiamo a Berlino” e di altre fastidiose telecronache nostrane) la fatidica frase: “…a questi ritmi, in Europa, non si gioca neppure nelle serie inferiori…”.

Fortunatamente chi, come me, era allo Stadio Olimpico a vedere la Finale di Coppa Italia, li sì aveva visto due squadre giocare bene al calcio (non sono ironico, Fiorentina e Napoli non sono poi così male); ma aveva anche avuto la fortuna di assistere ad un contorno molto italiano, che brevemente riassumo:

l’ex-ultrà della Roma, detto Gastone, abbonato alle cronache nere (derby del ’94) meno alle patrie galere, prima provocava, poi sparava con la pistola ai tifosi del Napoli che, a quel punto (ricostruzione inventata da me ma, temo, molto vicina alla realtà), prima scatenavano la guerriglia (perchè due spranghe e due coltelli, in trasferta, si portano sempre, un po’ come il panino con la frittata), poi dentro lo stadio, avendo come portavoce l’illustre Gennaro ‘a carogna, diventavano gli arbitri del match (almeno dell’orario, ma forse anche della psicologia delle squadre, sicuramente del mio disgusto).

Poi ha vinto il Napoli, anche giustamente e secondo i pronostici, avendo la squadra al completo e attaccanti più incisivi di una sfortunata Fiorentina (ma questo è calcio).

Nel mezzo non può essere successo dell’altro: beh sì un altro fatto che val la pena raccontare:

la Roma dei record, squadra praticamente imbattibile, crolla a casa di un derelitto Catania, falsando la lotta per la retrocessione, ma togliendosi la soddisfazione di far stappare lo spumante alla Juve nel chiuso di una hall di un hotel…degna festa scudetto di una provincialissima Signora, che in campionato farà presumibilmente 100 punti, ma in Europa League (si la vecchia UEFA, perchè la Champions è out of scope per le italiane) è stata sbattuta fuori dal Benfica.

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