Da Nord Ovest, Viñales, a Sud Est, Santiago, per poi tornare a L’Avana, in un immaginario giro anti-orario, con l’orologio del tempo fermo sulle lancette della Storia e quello del nostro viaggio, troppo più rapido delle nostre due settimane.
Alla fine si torna stravolti, dai colori e dai suoni, dagli slogan di un socialismo caraibico un po’ stanco e un po’ mélo, dal sole e dai temporali, dai kilometri sulla carretera central, dalla sabbia bianca del Cayo e dal terreno rosso delle piantagioni di tabacco, dalla salsa e dalla bachata, dal mango e dalla papaya, dai volti afro e dai bicitaxi, dalle auto americane degli anni ’50 e dalle piazze coloniali spagnole.
Così percorri le strade che furono dei conquistadores e degli schiavi, degli eroi creoli dell’indipendenza e dei gangster italo americani, dei rivoluzionari barbudos…e dei vacanzieri europei. Comitive organizzate e avventurosi solitari, turisti da resort e viaggiatori da casas particulares, qualcuno alla ricerca del sole, qualcuno alla ricerca di se stesso. Molti, comunque, un po’ sorpresi e un po’ affascinati, magari qualcuno solo stupito o accaldato. Ma si continua a girare, in senso anti orario, scattando foto e comprando acqua, chiacchierando o cercando l’ombra, trovandola nel parco oppure perdendola sul Boulevard, ritrovando se stessi e la guida o perdendosi del tutto.
Prima di tornare nella magia dell’Avana:
c’è ancora tanto da sapere e da fare! E scopri che l’anno prossimo ci sono le elezioni a Cuba…

Fare di necessità virtù rispolverando l’idea geniale di ripararsi dal caldo in una Chiesa spagnola…
…oppure decidersi a rischiare l’insolazione su El Malecòn
Ma guarda, la Plaza Vieja a La Habana era un parcheggio ed ora è bellissima, con la Casa de la Cerveza e il Caffè dell’Escorial…
Fare un tuffo nelle acque calde e le immancabili foto da calendario con sabbia bianca e mare trasparente:

E che bello sarebbe amarsi per sempre,

come nelle canzoni del Buena Vista Social Club.

Voler guidare una vecchia Cadillac e sentirsi un po’ Hemingway…
…o, più semplicemente, farci vicino una foto ricordo:
E chissà poi se Camilo Cienfuegos morì davvero nell’incidente aereo del ’59 o devió alla volta di Miami, dove magari ha “sbocciato” a bordo piscina fino agli anni ’80?

Ma, ormai, nella piazza principale del paese, c’è il wi-fi, la vera rivoluzione di Raul Castro!