Guardi in TV immagini di guerre lontane e poi senti gli spari al Bar sotto casa; leggi di popoli in conflitto nelle loro terre martoriate e poi li trovi come profughi accampati nella stazione centrale della tua città.
Il “fardello dell’uomo bianco” del XXI secolo, dopo quello poco edificante dell’epoca coloniale, sarà d’imporre la pace e il benessere nei luoghi più caldi del mondo.
Una Conferenza di Pace risolutiva all’orizzonte non c’è, ma i temi chiave che in essa andrebbero affrontati sono li, sempre li da decenni; la strategia del “divide et impera” non ha funzionato, tantomeno quella delle alleanze di convenienza o economiche.
Proviamo a fissare dei principi/obiettivi, che in un mondo ideale sarebbe auspicabile raggiungere:
- Israele/Palestina: due popoli – due Stati; stop agli insediamenti; confini del 1967; riconoscimenti bilaterali
- Kurdistan libero: applicazione del principio dell’autoproclamazione dei popoli
- Conferenza Permanente del Mediterraneo: con stati europei meridionali e del Maghreb per lo sviluppo economico della regione
- Conferenza Permanente del Medio Oriente: con USA, UE, Russia e Cina a farsi promotrici e guardiani della pace e degli equilibri tra i big dell’area, Iran, Arabia Saudita, Turchia ed Egitto.
- I diritti umani prima di tutto: sanzioni economiche e isolamento dalla comunità internazionale per chi sovvenziona il terrorismo e nega i diritti delle donne.
Cinque principi e metodi volutamente banali, volutamente semplicistici. Ridurre un problema apparentemente insormontabile ad una serie di azioni pragmatiche può facilitare la sua risoluzione (mettendo a nudo gli interessi di parte affinchè ciò non avvenga). Solo a quel punto saremo legittimati a difenderci, senza pietà, dal pericolo del terrore.