Author: Jackpot81

Ripartire PD

Se l’inizio della fine andasse ricercato nel Referendum costituzionale di Dicembre, nel 40% dei SI ritengo altresi vada cercata la conferma della nostra missione: un partito maggioritario, di governo, riformista, federalista e fortemente europeo. Un partito che si distingue dall’oclocrazia dei 5 Stelle, dal populismo nazionalista della destra, dal triste revanchismo Berlusconiano e dalle tendenze suicide della sinistra.
Un partito che rimetta al centro della sua agenda lavoro e giustizia sociale ma non perda l’impeto riformista necessario a trasformare il nostro Paese nelle sue componenti più critiche: la giustizia, l’istruzione, il fisco e la sanità.
Un partito che non lasci in mano ai toni demagogici degli altri temi quali la sicurezza e la lotta alla corruzione.
Un partito che liberi l’impresa dall’empasse dei ricorsi e delle inefficienze; che promuova lo sviluppo infrastrutturale della nazione, con ponti, alta velocità, austostrade, ecc. Un partito che però coniugi questo sforzo con la preservazione dell’ambiente che ci circonda e la vivibilità delle nostre città: piste ciclabili, metropolitane, parchi, tramvie, giardini pensili, parcheggi interrati e aree pedonali.
Rimettiamo al centro le nostre persone, le competenze e le idee. Riprendiamo in mano la nostra missione di fare di questo paese un posto migliore e più serio.
Abbandoniamo i toni dimessi di questi ultimi mesi e apriamo la stagione, finalmente, della Terza Repubblica.

Oman 7 Days

I colori della roccia del Jebel Shams e della sabbia di Wahiba Sands al tramonto; l’insperato zampillare dell’acqua limpida, in fondo ad un Wadi tortuoso; castelli e forti di terracotta, qua e la, tra palmeti e moschee; la laguna di Sur il giorno con i suoi vecchi cantieri navali e il lungomare di Muscat la notte, tra suq, torrette e mercati; le tuniche bianche ben stirate ed il capo coperto da una kumah; Indiani, Bengalesi, Pakistani e Cingalesi a popolare i paesini “on the road”; il caldo, il sole, le strade, i sorrisi…benvenuti in Oman.

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Laddove non riesci con le parole, tenta con le immagini…per descrivere il delicato equilibrio tra tradizione e modernità, tra sicurezza e apparenza, tra spazio e tempo.

Viaggio in Italia 

Da Nord a Sud, in questa Estate 2016, attraverso un paese, l’Italia spesso giustamente criticato per il suo malgoverno, i suoi limiti e difetti, il degrado, la crisi, il malcostume…

…ma ancora il paese più bello del mondo, mai abbastanza pubblicizzato,  non sufficientemente valorizzato e ahimè, non correttamente sfruttato.

Milano è ormai lanciata nella sua dimensione europea ma vietato fermarsi. Prossime sfide per Sala il verde (recupero scali FS), le Fintech (post-EXPO e pre-Brexit), la metro4 e le ciclabili, le periferie e la finanza di casa nostra

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Liguria mare del Nord Ovest che accoglie (a prezzi alti e non sempre con il sorriso) i vacanzieri di Piemonte e Lombardia,  spesso solo nei caldi Weekend di Luglio. Preservare i centri storici, valorizzare le spiagge bandiera blu, sanare il territorio stretto tra mare e monti, organizzare l’afflusso in modo da poter lasciare l’auto a casa (più treni e parcheggi di scambio ad esempio)

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Lazio non è solo Roma (per la quale va aperto un capitolo a parte, in quanto esemplifica perfettamente il binomio Grande Bellezza e Mafia Capitale) ma anche tanti altri gioielli artistici e località di villeggiatura da valorizzare. Tra i primi vorrei spendere due parole per Tivoli, un bellissimo centro alle porte della Città Eterna con due autentici gioielli da non perdere: le rovine romane di Villa Adriana e i giardini di Villa d’Este; due luoghi splendidi che andrebbero pubblicizzati e forse inseriti anche in pacchetti turistici più accattivanti e più semplici,  per turisti non auto muniti (collegamenti e strutture ricettive all’altezza sono fondamentali).  Per la categoria “mare” invece è il Circeo e le sue località limitrofe che vanno salvate dalle infiltrazioni malavitose e ripulite per divenire un luogo di villeggiatura per varie esigenze (non solo seconda casa dei romani ma anche turismo giovanile e straniero). Preservare la tradizione e la tranquillità infatti è una cosa, essere sciatti e provinciali un’altra.

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Golfo di Napoli Sulla città partenopea bisognerebbe, anche qui, aprire un capitolo a parte. Sicuramente sulla sicurezza e i rifiuti,  almeno in centro,  qualcosa si è fatto. Certo quelle che sono le infinite bellezze e particolarità della città restano immerse in un contesto di disordine e degrado non indifferente. Le attrazioni dei decumani infatti, meta comunque di turismo anche estero, sono incastrate in un reticolo di vicoli, certamente caratteristico, ma difficilmente accettabile, come condizione e servizi, in una metropoli europea. Più sicurezza più pulizia migliori trasporti ecc. non significano affatto perdita del fascino, anzi sarebbero la ricetta per far decollare la città.

Di fronte, tra le acque del Golfo, di fronte a Pozzuoli,  la piccola isola di Procida, mantiene ancora una certa tranquillità rispetto alle più famose Ischia e Capri. L’isola di Arturo e del Postino è una cartolina ma, anche in questo caso, si può fare di più,  limitando il numero di veicoli in circolazione e restaurando il penitenziario sulla rocca, per un potenziale turistico non appieno valorizzato.

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Sicilia sud-orientale: tra la Riviera dei Ciclopi e l’isola delle Correnti un insieme perfetto di città d’arte, siti archeologici, mare cristallino e cibo delizioso. Da Capomulini all’Etna, dal mercato di Catania all’isola di Ortigia, dal barocco di Noto alla Riserva di Vendicari, dai ristorantini di Marzamemi al Teatro di Siracusa, dalla sabbia di Fontane Bianche a quella di Portopalo e molto altro ancora…

…questo tratto di costa siciliana è un capolavoro continuo di una bellezza incredibile, accogliente ed economico. Un paradiso nel mediterraneo una meta ideale per  turismo di qualità. Mi piace chiudere con questa terra, difficile sicuramente e con tanti problemi,  ma con la dignità e la speranza di un futuro migliore.

Milano dall’alto e dal basso

Guardando la città dal 26emo piano della Torre UniCredit (uno dei simboli della città e, chissà, del Paese che riparte) appare chiara una cosa: questa città necessita di più verde!

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Gli spazi, all’interno dei Viali, sono quelli che sono…a parte la Biblioteca degli Alberi, da completare assolutamente ed al più presto, sempre nella zona di Porta Nuova-Garibaldi.

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Ma il resto degli spazi verdi andrà recuperato, inventato, riabilitato, creato, ripulito, con tenacia e fantasia. Me ne vengono in mente almeno due, entrambi nella zona sud di Milano, dove abito, tra Porta Romana e la Bocconi:

  • lo scalo FS Romana (Lodi TIBB) una distesa di binari e sterpaglie, depositi e nulla, che dividono come una cesura o peggio una ferita, le zone al di qua e al di la del Viale. Un immenso spazio che potrebbe essere destinato a pista ciclabile, parco giochi, spazio verde, ma anche bar, centro sportivo, ecc. senza inficiare il collegamento della cosidetta “Cintura” della S9 tra Romolo-(Tibaldi????)-Romana-Forlanini-…
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  • la zona tra il Parco Ravizza e via Castelbarco, chiusa, recintata, abbandonata, che se venisse riaperta, curata e collegata (con un ponticello pedonale) proprio al Parco costituirebbe un prolungamento dello stesso, una vera e propria area verde nella zona sud di Milano-centro, una possibilità per chi abita tra Porta Genova e Porta Romana di godere di un sistema di parchi che da quello della Resistenza (Tabacchi) arriva fino alla Bocconi
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La qualità della vita si misura in spazi, quelli destinati al tempo libero da trascorrere all’aria aperta; si misura con la salute ed il benessere dei cittadini; si misura con l’uso dei mezzi pubblici, delle biciclette, ecc.

Il fascino di Mosca

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Ci sono città che, più di altre, lasciano nel visitatore quel senso di fascino e grandezza: Mosca fa parte di questa ristretta ed illustre lista di luoghi speciali.

Le rigide temperature invernali non vi trattengano dal visitarla verso la fine dell’anno: è il momento più bello, con il centro della città addobbato, la Moscova ghiacciata, il cielo terso e i famosi colbacchi.

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Non rinunciate ad una passeggiata sull’Arbat, fino al Cremlino e la Piazza Rossa; godete della vista da Sofiyskaya nab o dal rooftop bar dell’Ucraina Hotel; fate una foto dal Patriarshy most prima di visitare la Cattedrale di Cristo Salvatore; prendete la metropolitana nelle stazioni storiche e visitate i musei (in particolare la Galleria Tretyakov).

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Infine, se avete letto “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov,  andate a rivedere i luoghi del romanzo: dalla casa sulla Bolshaya Sadovaya Ulica fino alla Collina dei Passeri, per lasciare la città come fece il fantastico Woland.

La Pace sia con Noi

Guardi in TV immagini di guerre lontane e poi senti gli spari al Bar sotto casa; leggi di popoli in conflitto nelle loro terre martoriate e poi li trovi come profughi accampati nella stazione centrale della tua città.

Il “fardello dell’uomo bianco” del XXI secolo, dopo quello poco edificante dell’epoca coloniale, sarà d’imporre la pace e il benessere nei luoghi più caldi del mondo.

Una Conferenza di Pace risolutiva all’orizzonte non c’è, ma i temi chiave che in essa andrebbero affrontati sono li, sempre li da decenni; la strategia del “divide et impera” non ha funzionato, tantomeno quella delle alleanze di convenienza o economiche.

Proviamo a fissare dei principi/obiettivi, che in un mondo ideale sarebbe auspicabile raggiungere:

  1. Israele/Palestina: due popoli – due Stati; stop agli insediamenti; confini del 1967; riconoscimenti bilaterali
  2. Kurdistan libero: applicazione del principio dell’autoproclamazione dei popoli
  3. Conferenza Permanente del Mediterraneo: con stati europei meridionali e del Maghreb per lo sviluppo economico della regione
  4. Conferenza Permanente del Medio Oriente: con USA, UE, Russia e Cina a farsi promotrici e guardiani della pace e degli equilibri tra i big dell’area, Iran, Arabia Saudita, Turchia ed Egitto.
  5. I diritti umani prima di tutto: sanzioni economiche e isolamento dalla comunità internazionale per chi sovvenziona il terrorismo e nega i diritti delle donne.

Cinque principi e metodi volutamente banali, volutamente semplicistici. Ridurre un problema apparentemente insormontabile ad una serie di azioni pragmatiche può facilitare la sua risoluzione (mettendo a nudo gli interessi di parte affinchè ciò non avvenga). Solo a quel punto saremo legittimati a difenderci, senza pietà, dal pericolo del terrore.

Cosa resterà di quest’EXPO?

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Oggi si è chiuso l’EXPO e la prima cosa che mi viene in mente è: “Son già trascorsi sei mesi? Come passa il tempo quando ci si diverte…” Si perché EXPO è stata un’avventura divertente: per gli amici venuti in visita a Milano,  per l’aria frizzante che si respirava in città,  per i turisti che ad Agosto hanno riempito le strade assolate…

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Ora, come cantava Raf, “cosa resterà…? ”

Non bisogna sprecare l’eredità di questo evento; l’alone positivo della riuscita di EXPO sarebbe drammaticamente offuscata dall’ennesimo caso di cattedrale nel deserto, di luogo abbandonato e chi più ne ha più ne metta.

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A mio avviso il sito andrebbe mantenuto, nella sua struttura centrale, nei luoghi di maggior interesse e quelli più rappresentativi: intorno all’albero della vita, al padiglione Italia, all’arena ecc. sarebbe fantastico avere tra il cardo e il decumano un centro di cultura e innovazione, accademico ma aperto alla città ed al tessuto produttivo della regione. Fintech, digitale, energie rinnovabili, eco sostenibilità, centro congressi, polo universitario, luogo per spettacoli e concerti…insomma da questo evento si può costruire qualcosa di buono, per Milano,  per l’Italia, per il futuro.

PS se dell’albero della vita si potesse fare una copia, a Piazzale Loreto starebbe benissimo 😉

Miami & the Keys

Passare in poche centinaia di miglia dai locali di South Beach al tramonto di Key West, passando tra gli alligatori delle Everglades e i motel nascosti dalle mangrovie della Strada 1.

South Beach: fate la fila davanti ad un locale di Collins Avenue o prendete un drink tra i bar di Ocean Drive, vedrete una varietà di corpi femminili, di automobili, di musica, di abiti, di atteggiamenti che vi lascerà a bocca aperta…

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…tra lampi e tuoni di un temporale estivo che non arriverà mai e turisti che si atteggiano a vip (e vip che si comportano da turisti).

Fate jogging sulla Promenade, tra gli hotel art deco, le palme e l’oceano…abbronzature e muscoli, sudore e sorrisi!

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Downtown: sentir parlare solo spagnolo, tra i grattacieli di downtown, lungo il Miami River e sotto il Metromover…fino al Waterfront Park, dove potrete scegliere dove mangiare, cosa comprare, gustando un daiquiri e ascoltando musica dal vivo.

Everglades: paludi e alligatori, tanto caldo e le strutture di Flamingo Bay abbandonate dopo l’uragano Wilma…

…sulla strada fermarsi a “Robert is here” per gustare il miglior frullato di frutta della South Florida

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On the road: fast food, centri commerciali, strade a 4 corsie con limiti di velocità implausibili, pick up e grandi macchine…e i fantastici motel sulla strada: un consiglio, tra Miami e le Keys passate una notte al Fairway Inn tra Homestead e Florida City:

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auto parcheggiata di fronte alla porta della stanza, una piscina a disposizone per riposarsi dal viaggio e palme e sole!

KEYS: guidare la vostra auto noleggiata lungo i ponti della Overseas Highway varrebbe di per se i Km che separano l’America da Cuba…

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…le isolette, collegate o meno, le barche dei pescatori, gli hippies arrivati 40 anni orsono e ancora palme, mare, mangrovie, locali sulla strada (non perdetevi l’Hurricane a Marathon)

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KEY WEST: non fosse altro per quel tramonto, visto da Mallory Square…

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…tra case coloniali e pub crawl per studenti. Ma quel sole che scende nelle acque, dove confluiscono i Caraibi ed il Golfo del Messico, la Baia della Florida e l’Oceano Atlantico merita il viaggio. Godetene lo spettacolo, sorseggiando un Mojito al Pier House!

Di buono c’è solo la maglia (e noi si tifa quella)

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La stagione della Fiorentina è cominciata come peggio non si potrebbe. Prima la grana Montella poi l’affaire Salah: in entrambi i casi la società si sente vittima di comportamenti scorretti, parla attraverso i comunicati stampa…ma alla fine ad uscirne indebolita è la squadra. Perché seppur il ciclo del Mister Vincenzo appariva in esaurimento,  Paulo Sousa rappresenta un azzardo. Se, come è ormai certo, il Messi d’Egitto giocherà altrove, l’uomo della provvidenza, del trionfo allo Stadium difficilmente troverà un sostituto all’altezza (a meno che Pepito non si riprenda).
In entrambe le circostanze è apparso evidente come la Fiorentina fatichi a fare il salto di qualità: Montella per migliorare il suo 4 posto necessitava di investimenti sul mercato; Salah per firmare (oltre l’ingaggio che sembrava fosse congruo) necessitava di un’ambizione.
Con la politica dei Della Valle non falliremo più ma smetteremo presto di sognare.

Consigli per l’EXPO

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Se state organizzando la vostra visita all’EXPO, alcune cosa da tenere in mente:

1) non sperate di vedere tutto in una volta! Sarete stremati dalle file, dai percorsi, dal caldo e dalla gente e finirete per odiare una cosa bellissima!! Fate le cose con calma, godetevi i padiglioni che avrete l’opportunità di vedere, mangiate, bevete, parlate con la gente, prendete il sole…e tornate a Milano

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2) se il Padiglione Italia vi attira, per la sua grandezza e per il fatto di essere padroni di casa, entrate pure…se invece andate perchè siete attirati dal tema del cibo, beh, vi dico una cosa: l’Italia è andata clamorosamente fuori tema!

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3) il padiglione dell’Austria è veramente figo…

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4) …il padiglione della Russia è pieno di figa!

5) Poi alcuni piccoli consigli per l’uso: se avete fretta non andate in Kazakhastan: il padiglione è veramente interessante, mai l’organizzazione è passibile di reato di sequestro di persona; se avete fame per cena, prenotate prima: il TOP sono le tapas al Bar della Spagna e il ristorante dell’Uruguay! A pranzo la carne Argentina e a merenda birra e wurstel sulla terrazza Germania!!!

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6) infine: andate in Metro, andate con gli amici, siate orgogliosi di EXPO 2015 Milano.